Nuova luce sul mistero dell’origine della Covid-19
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Direttore: Alessandro Plateroti

Nuova luce sul mistero dell’origine della Covid-19

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Una ricerca svela le specie animali che potrebbero aver trasmesso il virus all’uomo da cui è scaturita la pandemia di Covid-19.

Negli ultimi anni, il mercato di Huanan a Wuhan, in Cina, è stato al centro delle indagini sull’origine della pandemia di Covid-19. Nuove analisi dei dati genetici prelevati dal mercato hanno identificato le specie animali potenzialmente coinvolte nello spillover del SARS-CoV-2, il virus responsabile della pandemia, dall’animale all’uomo. Questi risultati confermano ulteriormente l’ipotesi che il virus sia passato all’uomo attraverso il contatto con animali selvatici venduti in questo mercato.

Coronavirus
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Covid-19: gli animali sospettati

La nuova ricerca, guidata da un team internazionale di scienziati del CNRS dell’Università Sorbona di Parigi e di altre prestigiose istituzioni, ha analizzato i dati raccolti al mercato di Huanan nei primi giorni del 2020. Gli studiosi hanno esaminato campioni prelevati da superfici, gabbie, carrelli e altri luoghi del mercato, cercando tracce genetiche sia degli animali che del SARS-CoV-2. Tra le specie identificate spiccano il cane procione comune (Nyctereutes procyonoides) e la civetta delle palme mascherata (Paguma larvata), entrambe già note per essere potenziali serbatoi di coronavirus.

Questi animali sono noti per essere suscettibili all’infezione da SARS-CoV-2, e le loro tracce genetiche sono state trovate nei punti del mercato dove il virus è stato rilevato. Sebbene non sia possibile affermare con certezza che fossero infetti al momento della raccolta dei campioni, la presenza concomitante dei loro materiali genetici e del virus suggerisce un ruolo cruciale nello spillover. La situazione ricorda quella della SARS, dove il passaggio del virus dagli animali all’uomo aveva coinvolto specie simili.

L’importanza della prevenzione futura

I risultati di questo studio evidenziano il rischio intrinseco dei mercati umidi in cui si vendono e macellano animali selvatici. La stretta vicinanza tra questi animali, molti dei quali portatori di virus, e l’uomo crea le condizioni ideali per nuovi spillover. “La manipolazione e vendita di animali selvatici in ambienti urbani densamente popolati rappresentano una bomba a orologeria,” ha dichiarato Michael Worobey, coautore dello studio.

La scoperta degli animali coinvolti non fornisce solo una chiave per comprendere meglio le origini della pandemia di Covid-19, ma sottolinea l’urgenza di adottare misure preventive per evitare futuri spillover. Chiudere questi mercati e regolamentare il commercio di animali selvatici potrebbe ridurre significativamente il rischio di nuove pandemie, proteggendo la salute globale e preservando la fauna selvatica.

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ultimo aggiornamento: 22 Settembre 2024 9:48

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